martedì 12 febbraio 2008

Dubai delle meraviglie

Grattacieli avveniristici e isole artificiali; ma anche alberghi raffinati, shopping eccellente, memorie del passato

Quartieri futuristici, imponenti moschee, alberghi a 7 stelle, grattacieli audaci: quello che fino a qualche anni fa era un piccolo villaggio di pescatori, è oggi una delle mete più ambite, dal punto di vista economico e turistico. Qualcuno la definisce una città da Sim City. E in effetti Dubai è un cantiere unico, ogni giorno viene approvato il progetto per un nuovo grattacielo, che farà a gara con gli altri per essere il più alto, il più tecnologico, il più lussuoso. Mentre lungo la costa procedono i lavori sulle immense isole artificiali, pezzetti di paradiso esclusivi ambiti dalle celebrities. Tra gli ultimi progetti, la Rotating Tower, dello studio italiano di David Fisher, 68 piani che ruotano individualmente grazie all’energia generata da turbine eoliche e pannelli fotovoltaici: un funzionamento del tutto naturale e quindi ecologico. E a breve sarà pronta la Michael Schumacher Business Avenue, una gigantesca torre proposta da Multiplata Real Estate (la prima società immobiliare gestita da italiani a Dubai), che costituirà un polo commerciale di livello mondiale. Un’enorme concentrazione di ricchezza e lusso, che si ritrova nei quartieri futuristici, nelle imponenti moschee, negli alberghi a 5 stelle, nelle boutique: qui c’è il primo hotel sette stelle, Burj-al-Arab, la famosa Vela costruita sul mare a 280 metri dalla costa e collegata alla terra ferma da un pontile. Mastodontico connubio di vetro e cemento alto 321 metri, nel quale nulla è lasciato al caso: oro zecchino, specchi, damaschi, fontane e suite da 9000 euro a notte, con maggiordomo privato a ogni ora. Ma non è finita: se qualche arabo vestito con la tradizionale tunica bianca volesse provare i brividi dello snowboard, basta che raggiunga Ski Dubai, pista da sci indoor, 22.500 metri quadrati di superficie innevata in un centro commerciale. Nel paese convivono tradizione e modernità, religione e tecnologia. Basta lasciare i boulevard costellati da grattacieli e dirigersi verso il Creek, il canale che divide in due il centro della città, per trovarsi in un ambiente totalmente diverso. È bello addentrarsi tra le bancarelle del suk di Deira, a contrattare con i commercianti d’oro. E si fanno ottimi affari. Mentre nel suk delle spezie ci si tuffa nell’atmosfera e negli aromi del passato, tra sacchi di fragranze e incensi, petali di rose e prodotti di medicine tradizionali. Usciti dalla città solo dune, cammelli e deserto, per una spedizione in fuoristrada fino a un accampamento in stile beduino, dove passare la serata sotto le stelle, gustando caffè arabo, datteri e frutta secca.




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