La capitale olandese vuole combattere l'immagine di una città dove (quasi) tutto è lecito. Così il distretto a luci rosse è in crisi e il ministro della Giustizia vieterà la vendita di semi di cannabis e attrezzature per coltivarla in casa
Sesso, droga e Amsterdam? Tre elementi che, uno accanto all'altro, rischiano di non avere futuro. A fine gennaio nel Red Light District hanno serrato 350 vetrine di prostitute su 900; a inizio marzo il ministro della Giustizia olandese ha annunciato che vieterà la vendita di semi di cannabis e attrezzature per coltivarla in casa; e anche la sorte dei coffee-shop, una settantina nel solo centro di Amsterdam, sembra segnata. Una decisione che, spiega il sindaco della città, è strettamente legata al fatto che la criminalità ha messo radici nel Red Light District. Un cambiamento dovuto anche ai cambiamento demografici che stanno investendo la società olandese: metà della popolazione di Amsterdam, L'Aja e Rotterdam ha origine e background non-olandese, un terzo 'non-occidentale': in larghissima maggioranza vengono da Marocco, Turchia, Suriname.Così una città, che per molte generazioni di giovani è stato il simbolo di tolleranza e di viaggi 'di sballo', potrebbe perdere quest'aura. Ma ad Amsterdam turismo vuol dire anche visitare i canali della "Venezia del Nord"; significa andare al museo Van Gogh; è un'occasione per scoprire una città in cui il design e lo stile sono quasi una mania. Voi cosa ne pensate? È giusta questa stretta repressiva nei confronti di prostituzione e droga? La capitale olandese perderà il suo fascino o sarà in grado di crearsi una nuova immagine? Voi come ve la ricordate? O ci andreste più volentieri se non avesse questa fama?
Se vorrete potrete scriverci o lasciare commenti sull'argomento!!
Nessun commento:
Posta un commento