Il Jet Leg (traducibile nel linguaggio comune come "mal di fuso") è un disturbo che si verifica quando si attraversano diversi fusi orari come nel caso di un lungo viaggio aereo. In generale, superate le 4 ore di viaggio e dopo esser giunti a destinazione si va incontro ad una serie di disturbi, proporzionali al numero di ore di sfasamento rispetto al luogo di partenza, riguardanti principalmente il sonno e l'attenzione.
Tali disturbi sono causati da un'alterazione del ritmo circadiano; in linea di massima ci si adatta meglio a spostamenti verso Ovest che non verso Est, in quanto è più semplice per l'organismo allungare i suoi ritmi piuttosto che accorciarli.
Alcuni consigli: è preferibile, qualche giorno prima della partenza, spostare gli orari dei pasti e del sonno di un paio di ore. Durante il viaggio, inoltre, è consigliabile dormire qualche ora e giunti alla meta di destinazione non andare a dormire fino a quando non sia giunta l'ora.
Rimedi naturali: si possono assumere farmaci a base di melatonina, un ormone naturale, ma chiedete consigli al vostro medico per decidere se e come prenderlo.
Non assumete alcolici o caffè e utilizzate calzature comode per evitare l'insorgenza di edemi alle gambe a causa della prolungata immobilità sull'aeromobile.
2 commenti:
Gentile Gerardo, può essere d'aiuto anche mantenere il proprio organismo idradato? E se si, qual è la quantità ideale in relazione al proprio peso corporeo, sesso, età?
Mantenere il proprio organismo idratato non costituisce un rimedio al jet leg. I lunghi viaggi aerei però espongono i passeggeri a bassa umidità e quindi a forte disidratazione. Quest'ultima può essere responsabile di seri danni in quanto stimola l'insorgenza di trombi venosi e la formazione di coaguli nel sangue in particolare a livello degli arti inferiori.
E' stato dimostrato che, in questi casi, è preferibile l'assunzione di bevande ricche di sali e zuccheri che agiscono favorendo la fluidità sanguigna. L'acqua, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, agisce aumentando la viscosità del sangue e di conseguenza la possiile formazione di trombi.
Posta un commento