venerdì 9 maggio 2008

Pedalando... pedalando...

Anche nel nostro Paese stanno aumentando gli amanti delle vacanze in bicicletta. Non è solo una risposta all’inquinamento e all’aumento del costo dei carburanti: la bicicletta è uno stile di vita, è un modo diverso e più naturale di affrontare il tempo, di combattere lo stress. Tante le piste ciclabili: lungo i fiumi, in aree di grande bellezza paesaggistica e nei centri urbani. Ma moltissimo va ancora fatto: va cambiata la mentalità degli automobilisti e dei motociclisti, va incrementato il rispetto per chi ha deciso di lasciare a casa la macchina...

VAI CON LA BICI» recita la canzoncina, che poi conclude con tono vagamente minaccioso: «Pedala e taci». Ma ora i ciclisti non tacciono più, anzi stanno decisamente rialzando la testa. E si riprendono le strade: quelle delle città, certo, ma anche quelle del tempo libero e delle vacanze. Stando agli ultimi dati, il numero di coloro che utilizzano la bici per le proprie vacanze è più che raddoppiato. Non si tratta – e questo è forse il dato più interessante - dei “soliti giovani squattrinati”, ma anzi di liberi professionisti o colletti bianchi che scelgono l'itinerario su Internet (dove c'è un'ampia selezione di siti ad hoc) e sempre più spesso si rivolgono a Tour Operator specializzati.Che sono ora in pieno boom. L'offerta è ampia e variegata, in grado di accontentare tutti i gusti, ma giocoforza è molto orientata verso i Paesi esteri, Europa soprattutto. Paesi come l'Olanda o la Danimarca con le loro piste ciclabili ben tenute e i ricchi servizi accessori (custodia della bici, noleggio, hotel a misura di ciclista) fanno la parte del leone, ma tra le più richieste ci sono anche Francia, Austria, Germania e Irlanda. Qui si possono trovare organizzazioni che pensano a tutto: al trasporto delle bici e dei bagagli, all'assistenza tecnica, all'alloggio. Occorre solo preoccuparsi di pedalare e dimenticare stress e inattività, godendosi il paesaggio. Le tappe sono sempre studiate per essere alla portata di tutti, non più di 50-60 chilometri al giorno, a volte anche meno. Non ci sono imprese da compiere, ma solo il piacere di viaggiare a ritmo lento, senza inquinare. D'altra parte il cicloturismo rientra a pieno titolo nel campo dell'ecoturismo che, pur rappresentando percentuali ancora piccole del mercato turistico internazionale, è anche l'unico che vanti un vertiginoso ritmo di crescita. Magari tutto questo testimonia una reale crescita della consapevolezza verso Madre Terra e le sue risorse, depredate dall'ingordigia umana e messe in crisi dal turismo di massa, ma indubbiamente conta molto anche la voglia di passare una vacanza diversa e di fare del moto. E perché no? di avere l'occasione di conoscere i propri limiti ed avere qualcosa di nuovo da raccontare al rientro in ufficio. La FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta ), a cui aderiscono più di 10.000 persone, è tra i maggiori promotori del cicloturismo, ma negli ultimi anni, e proprio grazie ad Internet, sono cresciute anche altre realtà, quali agenzie specializzate o associazioni che si dedicano a promuovere il cicloturismo in zone del nostro Paese e nel mondo. Nei viaggi organizzati generalmente si viaggia assistiti da un furgone. Ma c'è anche chi preferisce fare da sé: verso l'avventura, un'avventura che se in Europa offre ampie garanzie di successo, in Italia rischia di restare bloccata tra le lamiere delle auto o messa a rischio dagli amanti della velocità. Di piste ciclabili, nel Bel Paese, ce ne sono davvero poche, e quasi tutte concentrate in poche località, prevalentemente al centro-nord. Al sud poco o niente. Il che implica, per il povero cicloturista, di dover condividere le strade con l'odiato e pericoloso traffico veicolare oppure, dove esistano, utilizzare le stradine secondarie, le cosiddette back roads, che a volte fanno la vera differenza nella scelta dell'itinerario. Nella provincia di Siena l'abbondanza di strade bianche ha portato alla nascita del Parco Ciclistico delle Crete Senesi. Si tratta di una delle poche aree in Italia dove il cicloturismo è attivamente favorito, e anzi ci si scommette su per un ulteriore crescita dell'economia locale. Pedalare da queste parti significa essere circondati dai paesaggi di una delle province più bella d'Italia. Altra esperienza, di tutt'altro genere, è quella che è possibile vivere lungo il Po, dove, nel tratto terminale del fiume, esistono piste ciclabili e percorsi adatti alla bici sia sulla sponda veneta che su quella romagnola. A Roma si sta completando la rete ciclabile che già oggi consente di attraversare da nord a sud la capitale: a breve sarà possibile arrivare sino al mare, seguendo la sponda del Tevere. In qualche modo, sembra proprio che siano i fiumi ad attirare maggiormente i cicloturisti: in fondo, è come ai tempi degli antichi pellegrinaggi, quando per viaggiare, a piedi o a cavallo, si sceglievano le valli fluviali. I segnali che qualcosa si stia muovendo anche in Italia sono ormai numerosi e importanti sebbene frammentari. Basti pensare alla Ciclopista del Sole proposta dagli Amici della Bicicletta: 1200 chilometri di percorsi ciclabili che dalBrennero dovrebbe attraversare tutta la Penisola, isole comprese, costituendo così una spina dorsale ciclabile a sua volta connessa con quella europea, chiamata Eurovelo. Se all'estero si è a buon punto, però, non altrettanto si può dire del nostro Paese, nonostante l'impegno dei promotori.

Nessun commento: