mercoledì 26 marzo 2008

Londra: Heathrow, nuovo terminal

Tecnologie d'avanguardia e rispetto dell'ambiente: ecco il terminal 5, per 30 milioni di passeggeri l'anno


Inaugurato dalla regina Elisabetta, apre il 27 marzo T5, il T-Five, nuovo terminal 5 dell’aeroporto londinese di Heathrow. Un’avveniristica, enorme struttura in vetro e acciaio firmata da Richard Rogers, l’architetto del Beaubourg, per 15 anni fra progettazione e lavori e 5,6 miliardi di euro, che a pieno regime sarà in grado di smaltire un traffico di 30 milioni di passeggeri l’anno. Dedicato in esclusiva ai voli British Airways, il T 5 è il più esteso progetto di sviluppo aeroportuale nella storia del Regno Unito. Un gioiello di tecnologie d’avanguardia, ma nel rispetto dell’ambiente: l’acqua piovana, per esempio, sarà raccolta e riutilizzata per tutte le necessità interne allo scalo. E ancora, grazie ai sistemi tecnologici avanzatissimi, avrà tempi di attesa ridotti, smistamento bagagli più veloce, maggiore puntualità per tutte le operazioni; 60 nuove piazzole per aeromobili, due edifici satellite (il secondo sarà completato entro il 2010), collegamenti alla metropolitana londinese e a Heathrow Express, un nuovo parcheggio multipiano e un’estesa architettura paesaggistica. Oltre ai tradizionali check-in con personale, ci sono 96 chioschi per il check-in self-service per rendere più veloce e facile questo passaggio. Una volta eseguito, si lascia il bagaglio al Fast Bag Drop e si passa al controllo sicurezza, in pochi minuti. E, per i passeggeri in transito, il più alto livello di comfort e comodità mai raggiunto da un aeroporto, con cinema, spa e lounge. Shopping (112 negozi, compreso il primo Tiffany & Co.aperto in un aeroporto europeo) e ristorazione di alto livello. Dall’Italia, atterreranno al T5 i passeggeri provenienti da Milano (Linate e Malpensa) e Roma, attraverso più di 90 servizi settimanali, con migliori collegamenti con il network mondiale British Airways.
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giovedì 20 marzo 2008

Sei metri di cioccolato

Un volo per Mosca per due persone è il premio del concorso pasquale Bologna che soprpresa!


Cosa c’è dentro l’uovo di Pasqua più grande di Bologna? Chi risponde vince un volo per Mosca per due persone, offerto da Eurofly. È il concorso al centro della manifestazione Bologna che sorpresa!, ideata e condotta da Gianni Ippoliti, dal 21 al 24 marzo in piazza XX Settembre. Partecipare è semplice: basterà compilare la scheda pubblicata dal 20 al 23 sul Resto del Carlino e imbucarla nella teca allestita in piazza, ai piedi del gigantesco uovo (6 metri di altezza) in questione. Il vincitore si conoscerà il 24 mattina, una volta rotto l'uovo e terminato lo spoglio delle schede, ma l'attesa passerà tra spettacoli di danza, corsi gratuiti di pasta sfoglia, bancarelle artigianali e di prodotti tipici, inziative di beneficienza a favore della Lega Italiana Lotta ai Tumori. In occasione della manifestazione gli albeghi convenzionati Bologna Incoming offrono un pacchetto di due notti con prima colazione; pranzo di Pasqua in una trattoria tipica; visita guidata del centro storico; giro cittadino gratuito sul TramBusOpen; late check out. Tariffe da 135 € a persona. Info e prenotazioni: tel. 051.22.44.20.


Easterland

Giochi interattivi, parchi avventura, città in miniatura, musical e percorsi acquatici, tra cascate e battaglie navali. Per una Pasqua di puro entertainment...

La primavera risveglia l’adrenalina di tutti e i parchi del divertimento della Riviera Adriatica in Emilia Romagna offrono primizie di stagione per chi vuole trascorrere un weekend di puro entertainment. Tra le novità più attese di Mirabilandia (tel. 0544.56.11.11, soggiorno e hotel da 44 €), a Savio-Ravenna dal 21 marzo, il gioco virtuale Reset: una guerra di laser ambientata tra resti e rovine in una New York postatomica. Protagonisti, come in un video-game ma in carne e ossa, sono i visitatori che armati di laser devono andare a caccia di oggetti contaminati dalle radiazioni. Per chi preferisce l’elemento acqua ci sono le attrazioni bagnate Niagara o il più esotico Raratonga, una battaglia a bordo di piccoli battelli tra atolli polinesiani, vulcani attivi e palle di cannone. In una cornice medievale, si combatte nel parco di Rimini Italia in Miniatura (tel. 0541.73.67.36, biglietto adulti 18 €, bambini 13 €) che quest’anno apre con due new entry: la miniatura animata Porto di Genova e l’Azienda Agricola Emiliana, ritratta in piena attività con carretti, trattori e animali da cortile di taglia extra small. Da non perdere: i pompieri in azione a Porto Marghera, l’Etna che erutta e Fiumicino con gli aerei che atterrano. Omaggio al mare, il parco marino Oltremare (tel. 0541.42.71, hotel e ingresso da 41 € a persona, bambini fino a due anni gratis) di Riccione ospita alligatori, ippocampi, delfini e dinosauri “animatronici” che nel percorso Darwin-la Terra dimenticata dal Tempo sembrano essersi perfettamente ambientati... Ma la novità più interessante del parco è Adventure Island, un enorme spazio-gioco per bambini e genitori con percorsi a tema e itinerari in barca tra isole sabbiose e delfini curiosi. L’ultima pillola di entertainment della Riviera è l’acquario di Cattolica Le Navi (tel. 0541.83.79.08, biglietto adulti 16 €, bambini 13 €): una gimcana di vasche di pesci di ogni specie. Che conduce fino alla piscina degli squali. Docili e innoqui compagni per un bagnetto di adrenalina pura. Per chi se la sente...
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Tutto il Messico in uno scatto

Dal 15 marzo al 18 maggio a Sansepolcro le foto inedite in Italia di Cartier-Bresson
Quarantaquattro scatti. Protagonista il Messico, visto attraverso gli occhi del grande fotografo francese Henri Cartier-Bresson. Si tratta della mostra Mexican Notebooks, per la prima volta in Italia, dal 15 marzo al 18 maggio, a Sansepolcro nelle sale di Palazzo Pichi, nel centro storico della città natale di un altro genio dell'arte: Piero della Francesca. Le foto sono state scattate nel corso di due viaggi di Bresson in Messico, il primo nel 1934 da giovane professionista, il secondo nel 1963, quasi trent'anni dopo, quando era già un affermato fotografo. Il risultato di questi due viaggi è una straordinaria collezione di immagini o, per dirla con le sue parole, "di pezzi di realtà fissati nell'eternità".Ogni fotografia racconta uno spaccato di vita messicana: colto nella sua cruda e sincera immediatezza. Si tratta di uno sguardo intimo e commovente della vita quotidiana in un Messico d'altri tempi: la povertà dei bambini vestiti di stracci, la dignità dei contadini nei campi aridi, la prostituzione, la morte, la ricchezza ostentata della nobiltà, la passione di due corpi avvinghiati tra le coperte.Qui l'occhio esperto di Cartier-Bresson ha saputo cogliere la potente luce che richiama l'intenso calore di questo territorio, la diffusione della povertà e la storia che pervade ogni angolo di strada. Nello stesso momento le immagini di questa mostra sono drammatiche e ironiche, spirituali e astratte, sempre caratterizzate dall'impronta dell'artista francese, maestro nel riuscire a catturare la gente comune in situazioni ordinarie cogliendone la straordinaria bellezza e semplicità. La mostra è presentata da Mercurio Promozioni in collaborazione con Magnum Photos, la Fondation Henri Cartier-Bresson e Contrasto.

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Info: Palazzo Pichi Sforza, via XX Settembre 134, Sansepolcro (AR), tel. 0575.735384; info@mercuriopromozioni.com

domenica 16 marzo 2008

Gp F1 Malesia Sepang

Sepang F1 Circuit is undoubtedly a landmark for the motoring fraternity. Malaysia has virtually set a minimum standard for future F1 circuits around the world, the general opinion of the motorsports world, with the construction of Malaysia's Home of Motorsports. Sculptured on a 260 hectare oil palm plantation, Sepang F1 circuit sets records from the moment it had its earth-breaking ceremony. Built with the concept of a 'natural stadium', it required more than 9 million cubic meters of earth to be removed. To retain its scenic green, more than 5,000 palm trees were planted around the circuit. As time goes by, more trees were planted further adding to the beauty of the circuit. The 5,543 meter long track features 15 corners and 8 straights including two high-speed stretches. With a minimum width of 16 meters, the track allows ample opportunities for overtaking, ensuring a suspenseful and thrilling race. The widest part of the track spreads up to 22 meters. The unique criterion of the circuit is that it can be split in to two circuits when required. The split circuits are situated on both sides of the circuit, the north side, and the south side with lengths of 2.8 km and 2.6 km respectively, thus allowing two races to run concurrently. The track is built using a specially formulated bitumen compound, which is smooth and not to oabrasive to suit the Malaysian climate and year-round use. Smooth river stones were used for the gravel beds along the track. When you first step foot at the circuit, you will pass through the Welcome Center, the gateway to the grandstand and the nerve center for the circuits administrative activities. Apart from housing offices, the Welcome Center also houses a restaurant, a souvenir shop, and an automotive museum. The heart and focal point of the circuit is the Pit Building. Facing the main grandstand, all the racing facilities are housed here: 33 pits, race control center, time-keeping room, paddock clubs, and race management offices. Each of the fully air-conditioned pit boxes are 8 meters wide, and 24 meters long. Each block of two pits has three air-conditioned offices equipped with telecommunication lines, team common room (team hospitality area), and a kitchen. The exclusive paddock clubs on the first floor comes with their own parking and private access. For royal and VVIP guests, there is the Perdana Suite situated on the second floor of the pit building that can accommodate 250 people. A landscaped mall area has been designed with the purpose of connecting the north and south grandstand to form the Main Grandstand area. In the main grandstand is the prime location for trade and vending, exhibition, food and beverage, amenities, and souvenir outlets during any racing event.



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Renoir a Roma

Al Complesso del Vittoriano, 130 opere indagano il periodo della maturità artistica del maestro francese
“Sono improvvisamente diventato un viaggiatore e brucio dalla voglia di vedere le opere di Raffaello”. Così scriveva nell’autunno del 1881 il pittore Renoir durante il suo primo e unico viaggio italiano, un pellegrinaggio da nord a sud determinante per le sue riflessioni sull’arte e per ridefinire il proprio stile: l’artista desiderava guardare di nuovo alle testimonianze del passato, dall’antichità classica ai più recenti disegni e dipinti di Ingres. Era stanco, nonostante la conquistata agiatezza economica, di dipingere ritratti di bambini di ricche famiglie e personaggi della buona società. E voleva accreditarsi definitivamente tra i pittori del Salon, la mostra annuale che si teneva al Palais de l’Industrie sugli Champs Élysées. La rassegna romana Renoir. La maturità tra classico e moderno, al Complesso del Vittoriano , esplora proprio gli anni della sua maturità stilistica con un percorso di circa 130 opere tra oli, lavori su carta e sculture. “Nell’immaginario popolare Pierre-Auguste Renoir è il pittore impressionista per eccellenza”, scrive la curatrice Kathleen Adler. Ma il periodo che coinvolse Renoir con il gruppo degli impressionisti fu brevissimo, dal 1873 al 1877. “Ero arrivato fino al punto estremo dell’Impressionismo e dovevo constatare che non sapevo più dipingere né disegnare”, disse al mercante Vollard nel 1883. Uno stato d’animo espresso anche prima della partenza per l’Italia. Dopo, nascono opere dal disegno incisivo, dai contorni solidi e si afferma un gusto attento ai volumi, alla monumentalità delle immagini. Solo dopo il periodo classicista il suo stile “secco” si attenua, e il disegno diventa morbidezza cromatica che amalgama figura e natura senza più contrapporle. La mostra lo racconta anche con gli straordinari ritratti di donne, effigiate in pose ufficiali o nella loro quotidianità, e nei magnifici paesaggi della Francia del sud e attorno a Les Collettes, suo ultimo rifugio.

Fino al 29 giugno, Complesso del Vittoriano, via San Pietro in Carcere. Orari: 9.30-19.30, ven. e sab. 9.30-22.30, dom. 9.30-20.30 (mai chiuso). Ingresso: 10 €. Catalogo Skira. Info: tel. 06.67.80.664.

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La Colomba Pasquale: un dolce da prendere al volo

La Colomba artigianale non è in via d'estinzione: ecco gli ultimi artigiani e gli impasti migliori del Nord Italia


E' la colomba lombarda la torta pasquale più diffusa. A Milano la storica boutique dolciaria Taveggia (1909), riaperta lo scorso novembre, propone la sua eccellente colomba in versione classica o con gocce di cioccolato, da 500 grammi a 1 chilo. Torna alla ribalta anche il ristorante Savini in Galleria, dopo una chiusura di sei mesi e cambio di proprietà. Sala ristorante al piano superiore, bistrot e pasticceria al pianoterra. Un altro indirizzo milanese raccomandabile è quello della Pasticceria Mozzanica, dove si preparano colombe (da 300 g fino a 1 kg e mezzo) classiche e all’ananas, su richiesta arricchite con cioccolato, marrons glacés e altro ancora, a volontà del cliente. Ernst Knam, eclettico chef-pasticciere, è il titolare de L’Antica Arte del Dolce di via Anfossi. La colomba è quella tradizionale nelle pezzature da 1 e 2 chili e per quelle farcite (cioccolato, zabaione o pasticciera) le creme vengono preparate un momento prima del ritiro. Ma tutto solo su ordinazione. Restando al Nord, a Gallarate (Varese) la Pasticceria Fratelli Gnocchi prepara un’eccellente colomba classica, da 750 grammi o da 1 chilo. Altra specialità della casa sono gli amaretti di Gallarate, esportati a Londra e New York. A Pavia, tappa imperdibile è la Pasticceria Vigoni, che, oltre alla versione classica, propone la colomba di Alboino (solo da 750 g), stesso impasto, ma più bassa e con più crosta. Ma il vero dolce pasquale, per i pavesi, è l’agnello di pasta sfoglia e farcito con crema: da Vigoni lo si trova anche metà alla vaniglia e metà al cioccolato (40 € al kg). A Parona (Pavia) i Fratelli Collivasone sono famosi, oltre che per le colombe, anche per le tipiche offelle e per le paparelle pasquali di pasta frolla in vaschette da 200 grammi. I prodotti della pasticceria Comi di Missaglia (Lecco) sono il risultato di un perfetto mix tra arte pasticciera lombarda e internazionale. La colomba viene prodotta in pezzature da mezzo chilo a 3 chili: classica, con gocce di cioccolato (Gocciolone), con pasta di mandorle e pistacchio (Panverde), e senza canditi. A Bergamo, Balzer è una pasticceria raffinata con ottima colomba classica anche in versione mini, da 100 grammi. Importante boutique storica, la Pasticceria Caffè Converso di Bra (Cuneo) ha avuto tra i suoi clienti Umberto di Savoia e Beppe Fenoglio. La colomba, classica, è in tre versioni, da 800 grammi, 1 e 1,5 chili. Locale molto più semplice, ma con una colomba tradizionale ugualmente eccellente, la Panetteria Piantanida a Coggiola (Biella). Molto apprezzate anche le versioni al caffè e gocce di cioccolato, alle mele e uvetta, alle pere e cioccolato, ai fichi e noci. Nella bella cittadina di Avigliana, la pasticceria imperdibile è quella di Alessandro Dalmasso, che prepara ottime colombe artigianali da 500 o 750 grammi e il salame quaresimale.

mercoledì 12 marzo 2008

Moto Gp Jerez de la Frontera

Built in 1986 and hosting its first Grand Prix one year later, the circuit of Jerez is now one of the most popular MotoGP venues and the focal point for a city fanatical about sport.
Set in a slight valley in the south of Spain, Jerez is blessed with consistently good weather and beautiful scenery, it´s numerous grandstands providing the perfect viewing facilities for up to 250,000 spectators.

With two alternative road circuits (4,423m and 4,428m), which have been resurfaced during the off-season, Jerez is a popular venue used by many race teams for testing throughout the year, whilst it´s recently updated corporate and media facilities have proven to be a popular addition to the complex. Other facilities such as the control tower and pit boxes have also been vastly improved.

Circuit Details
Circuit: Circuit Permanente de Jerez
Venue: Jerez, Spain Race
Day: 10 April 2005
Circuit length: 4.423 km
Laps: 30


Suggested Airports
Jerez (18km) from Jerez de la Frontera
Sevilla (96km) from Jerez de la Frontera
Malaga (250km) from Jerez de la Frontera

Where is the circuit located?
The Circuito Permanente de Jerez is located 10km (6 miles) north-east of Jerez de la Frontera in southern Spain, 89km (55miles) south of Sevilla, 35km (21 miles) north-east of Cadiz and 117km (73 miles) north-west of Gibraltar.

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Ischia: l'isola di Pasqua

Da fine marzo a Ischia riapre tutto. Con tante novità. Dal Giardino di Ravino a cantine e alberghi. Dove i prezzi sono ancora da bassa stagione

Sole, mare e terme. La solita Ischia? Non proprio. Mentre Napoli è invasa da tonnellate di spazzatura, l’isola verde è pronta a riaccogliere per Pasqua i turisti. E se il mare fosse ancora freddo, si può andare per vigne, cantine, giardini e, naturalmente, per bagni e fanghi termali. Il 22 marzo aprono nella Baia di Citara i Giardini Poseidon, il parco termale più grande dell’isola, con 22 piscine. La spiaggia, esposta a ovest, regala l’insolazione più lunga e un tramonto da idillio. Per gli irriducibili del bagno in mare in ogni stagione, il consiglio è di raggiungere la Baia di Sorgeto (sia in barca, sia a piedi, grazie a una ripida rampa di scale che parte dal borgo di Panza), dove ci si può immergere in acqua tra sorgenti bollenti e minerali. Ma il fuori stagione a Ischia è anche l’occasione per scoprire le aziende vinicole che coltivano ancora i vitigni autoctoni ischitani: oltre alle storiche D’Ambra e Pietratorcia, la novità è la cantina di Giardini Arimei dei Fratelli Muratori, inaugurata lo scorso autunno. I vigneti terrazzati guardano il mare e da queste uve nasce un vino da conversazione, piacevole all’olfatto e al gusto. Non lontano, sulla via che conduce a Panza, c’è un’altra novità: il Giardino di Ravino. Aperto in sordina lo scorso anno, è un piccolo paradiso botanico, ma anche un circolo culturale dove si alternano concerti jazz, reading di poesia e mostre d’arte. La collezione di piante comprende oltre 1000 varietà esotiche e mediterranee: cactacee e piante grasse, essenze aromatiche (dal pepe rosa alla cannella, dallo zenzero alla pianta del caffè), bonsai, uno stagno con papiri, fior di loto e ninfee. A marzo (apre il 1° del mese) iniziano le fioriture e i cactus alti tre metri con ghirlande di fiori dai colori sgargianti sono uno spettacolo irripetibile. Nelle vicinanze c’è il Giardino La Mortella, tra i più celebrati d’Italia, nato dal genio di Russel Page e dalla passione di lady Susana Walton, che ancora ci vive. Oltre a un percorso botanico di rara bellezza, ospita la fondazione musicale in memoria di William Walton e, dall’anno scorso, anche un suggestivo Teatro Greco dedicato alle esibizioni delle orchestre sinfoniche giovanili.

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In vodka veritas?

Al Pravda, unico vodka bar di Milano, ampolle e cocktail da intenditori

Oltre 50 etichette nell’unico vodka bar di Milano: russe (dalla Stolychnaja alla Kauffman), polacche (tra le altre, Zubrowka, Belvedere, Potocki), addirittura lituane (Sobieski) e ucraine (Nemiroff Lex). Il Pravda Vodka Bar è un minuscolo spazio, aperto da pochi mesi a due passi dalla nuova sede dell’università Bocconi, che ha già una lunga lista di habitué. Intenditori o semplici curiosi attratti dalla varietà di scelta e dai cocktail di Frog e Andrea, i proprietari, e di Oscar, il bartender, vero appassionato. Oltre al superalcolico, ecco qualche specialità da provare: Pravda, cocktail della casa con pompelmo spremuto e una goccia di liquore di lychee; il particolarissimo Basil Honey (pompelmo, basilico, miele), ma anche Ginger Sour, con zenzero, e Red Passion, con pompelmo e succo di uva. Sempre a base di vodka, naturalmente. L’ambiente è minimal: un bancone d’effetto, uno specchio, qualche sgabello, una saletta rialzata. Rosso ovunque, dalle pareti al soffitto, con lampade a forma di stella rossa. L’aperitivo, semplice ma curato, è accompagnato da tartine e crudité servite su vassoi di ceramica bianca. Il giovedì, per la serata “Piatto unico”, sottofondo di musica anni Settanta mixata dal dj Francesco Roccaforte. Il nome viene dal giornale di partito sovietico, Pravda, in russo verità.

Pravda Vodka Bar, via Vittadini 6. Orari: 18.30-1.30 (mai chiuso). Prezzi: cocktail 6 €, ampolline di vodka da 15 €. C/credito: no. Info: cell. 334.33.87.602.

sabato 8 marzo 2008

Oltremare: il parco tematico di Riccione

Riapre l’8 marzo Oltremare, il parco tematico di Riccione, con tante novità


Delfini, ippocampi e dragoni a centinaia, ma anche animali da cortile, uccelli, rettili e pesci, rapaci notturni e diurni. Sono gli incontri garantiti a Oltremare, il parco tematico di Riccione, che riapre l'8 marzo, sempre con la mascotte Ulisse, il delfino più famoso d’Italia, beniamino di tanti bambini. Fra le novità, Adventure Island, isola del divertimento e dell’avventura, un playground di 4000 mq dedicato a bambini e genitori, con ponti sospesi, percorsi in quota, scale, pertiche e funi, un fiume da percorrere in barca, isole di sabbia, cannoni ad acqua per battaglie gocciolanti e fontane danzanti. Al teatro IMAX, il nuovo filmato in 3D Into the deep, invita a vivere un’avventura subacquea al largo della costa californiana immersi nella foresta di Kelp gigante, vis à vis con animali bizzarri e stravaganti. E in tema di animali, il nuovo programma A Cuccia!Conoscere, Educare e Capire il Cane si affianca ai già noti programmi Addestratore per un giorno e Falconiere per un giorno. E ancora: una carrozza trainata da cavalli per giri del parco, uno pterodattilo animatronico che farà compagnia al Velociraptor già ospite della foresta del cretaceo in Darwin, eventi e mostre temporanee e tanti nuovi animali. Oltremare è aperto fino alle festività del 1 novembre, tutti i giorni dalle 10 alle 18 (nelle festività fino alle 19 e in agosto fino alle 24). Compreso uno show IMAX, il biglietto costa 22 €; bambini 6-11 anni 17 €, over 65, 20 €. Il secondo giorno l’entrata è gratuita.

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venerdì 7 marzo 2008

Controlli alle 'carrette'

Sono gli aerei con diversi anni di vita e migliaia di ore di ore di volo alle spalle. Ma non sempre un apparecchio più giovane è anche più sicuro


Una volta le chiamavano “carrette dell'aria”: erano aerei che avevano già diversi anni di vita e migliaia e migliaia di voli sulle spalle (o per meglio dire, sulle ali) e venivano generalmente venduti dalle compagnie maggiori ad altre, più piccole, specializzate in voli charter. L'epoca del turismo di massa verso località più o meno esotiche era agli albori, e da allora molte cose sono cambiate: i paradisi vacanzieri si sono moltiplicati, la fetta di mercato è diventata consistente, attirando grossi investimenti, e molte compagnie charter (nel frattempo cresciute in numero e dimensioni) possono ormai vantare una flotta “giovane” quanto quella delle cosiddette majors. Non è tuttavia il generale ammodernamento della flotta che può, da solo, garantire una maggior sicurezza, e non è assolutamente detto che una macchina nuova sia più affidabile di una vecchia: tutto dipende dalla qualità delle operazioni di manutenzione, che per un aereo di linea cominciano subito dopo il primo volo. Infatti, anche nelle poche decine di minuti che intercorrono tra un arrivo e la successiva partenza, i tecnici intervengono per effettuare controlli di routine o per correggere piccole anomalie riscontrate dai piloti: è già un primo tipo di “tagliando”, e a sera ce n'è un altro, più approfondito, e poi altri ancora, via via più complessi, legati alle ore di volo, al numero dei decolli e atterraggi e a scadenze temporali. Controlli sempre più pignoli, che arrivano addirittura, dopo qualche anno, alla sverniciatura completa dell'aereo per un esame visivo della fusoliera. Noi le chiamiamo “ispezioni”, fanno parte della normale vita operativa dei nostri aerei e fino a che vengono svolte regolarmente si può volare in perfetta sicurezza anche su macchine ormai venerande. Certo, nonostante tutte le attenzioni, queste “nonnine” mostrano inevitabilmente i segni del tempo: diventano via via più scomode e rumorose rispetto ai modelli più recenti, i loro consumi aumentano, si fa sempre più costoso mantenerle in perfetta efficienza e i passeggeri storcono il naso di fronte al loro aspetto un po' demodé, chiedendosi, ingiustamente, se sia sicuro affidare le loro vite a “quella vecchia carretta”. E allora basta: è tempo di andare in pensione lasciandosi alle spalle una scia di cuori (di piloti) infranti.

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Giro d'Italia in webcam

Passeggiare lungo il porto della Maddalena, gustarsi un tramonto mozzafiato a Lipari o perdersi nel verde dell'Alpe di Siusi, magari dopo aver contemplato la cupola del Duomo del Brunelleschi a Firenze. Un itinerario possibile, se si hanno a disposizione 6 mesi di ferie o più semplicemente un computer e una connessione a Internet. Nulla sostituisce l'emozione di un viaggio da Nord a Sud del Bel Paese tra spiagge, città d'arte e valli alpine ma grazie alle webcam sparse in tutto il paese, in un clic è possibile raccogliere suggestioni, valutare mete per le vacanze o semplicemente controllare le condizioni meteo prima di mettersi in marcia. Sguardi elettronici puntati su tanti luoghi di interesse storico, culturale, paesaggistico da navigare regione per regione.
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Liverpool: l'hotel dedicato ai Beatles

Hard Days Night Hotel


La città dei Beatles, Liverpool, in occasione della sua nomina a capitale della cultura per il 2008, ha inaugurato un albergo a loro dedicato, l’Hard Days Night Hotel. Si tratta di un quattro stelle situato nel cuore del 'Beatles Quarter', il quartiere dedicato ai Fab four nei pressi del mitico Cavern Club, il locale in cui la band fece i primi passi. Si contano 110 camere, tra cui stanze lusso e superlusso e due penthouse, chiamate Lennon & McCartney. C'è persino una piccola chiesa. La suite Lennon ospita un grande pianoforte bianco. All’interno dell’hotel si trovano opere d’arte commissionate appositamente all’artista Shannon, che adornano sia le singole stanze sia le aree comuni. Chi vuole pernottare,però, si metta in fila. I fan dei Fab Four hanno già prenotato l'intero albergo per i prossimi mesi!!!
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mercoledì 5 marzo 2008

Copenaghen: ha riaperto il museo sul mare

Visita all'Arken Museum, grande il doppio di prima. E poi un giro tra negozi di arredi e gioielli di design


Continua a osare, Copenaghen. Dopo due anni di lavori, l’Arken Museum, il museo d’arte moderna che si staglia sul mare come una prua tra le onde, ha riaperto i battenti. Con spazi raddoppiati (oltre 5000 metri quadrati) e due mostre, una delle quali dedicata alla scuola di Skagen aperta fino al 1° giugno. Un ottimo pretesto per un weekend in una città dove anche un albergo può diventare una galleria d’arte.

L’Husmann’s Vinstue (Larsbjønsstræde 2, tel. ) è il posto giusto per provare gli smørrebrød, i sandwich con pane nero imburrato e diverse farciture, tornati a essere il lunch di tendenza. A due passi partono le vie dello shopping: lo Strøget e la parallela Kompagniestræde, dove, al 23, Casalinga (tel. ), shop e laboratorio, propone porcellane per la tavola dai colori delicati. Più avanti c'è Amagertorv, su cui si affacciano gli indirizzi storici del made in Danimarca: Royal Copenhagen , porcellane di alta qualità, Illums Bolighus, tempio dell’arredo design e Georg Jensen, gioielli dal 1909. Due strade più in là, in Kronprinsengade 12, Ingrid Hoff (tel. ) propone gioielli di orafi diplomati all’accademia di design, come collier in oro e silicone colorato. Portamonete in feltro da infilare al polso si trovano invece da Galerie Metal (Nybrogade 26, tel. ). Un altro indirizzo per la lavorazione dell'oro è Bodil Binner (Ny Adelgade 7, tel. ), uno spazio decorato in marmorino bianco dall’artista italiano dello stucco, Gianni Polistena, dove si realizzano composizioni sorprendenti. A pochi metri il Café Zeze (Ny Ostergade 20, tel. ) è tra i ritrovi di tendenza per l’aperitivo. La passeggiata lungo il Nyhavn, il canale sul quale si affacciano bar e ristoranti, è l’occasione per visitare il nuovissimo The House (al n. 11, tel. ,), store che offre il meglio del design danese per la casa: da Arne Jacobsen a Louise Campbell.

Sull’altra sponda dell’ex porto Islands Brygge, un tempo zona operaia, i docks diventano loft ambiti da professionisti. Qui, nel Kigkurren, caseggiato che ospita atelier d’artisti e studi di designer, Sandra Davolio (tel. , su appuntamento) crea ceramiche esposte anche in gallerie di Londra, New York e Stoccolma. Accanto a Vipp (l’azienda che produce cestini porta carta esposti al Louvre, la Mogens Dahl Koncertsal (Snorresgade 22, tel. ) è una sala da concerto in un ex stalla di una casa del Settecento. In cartellone, serate jazz e di musica classica. Anche Vesterbro Zona, l’ex quartiere a luci rosse, è in piena trasformazione: accanto al Meatpacking District, il mercato delle carni nato negli anni Trenta, aprono atelier e locali. Recentissimo, Karriere (Flæsketorvet 57-67, tel. 0045.33.22.15.509) è un ristorante e lounge bar realizzato con il contributo di artisti, fra cui gli italiani Maurizio Cattelan, Massimo Bartolini e Monica Bonvicini.

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