
Sulle piste le attività si moltiplicano per accontentare la richiesta di nuove emozioni: snowboard, freestyle, sleddog (slitte trainate dai cani), snowtubing (discese sui gommoni), kytesnow (un incrocio tra snowboard e surf appesi a un aquilone), ciaspolade (passeggiate con le racchette ai piedi), bob su rotaia (Piancavallo, Friuli), freeride (fuori pista), cat skiing (sci più corti per fuori pista), discese in notturna eccetera. "Oggi è più facile imparare a sciare, grazie al progresso delle attrezzature e delle piste, ma gli italiani chiedono una maggiore diversificazione" dice Dino De Gaudenz, presidente dell'Associazione nazionale maestri di sci: "Gli stranieri, rispetto a noi, non pretendono la perfezione, non sottilizzano tanto sullo stile della sciata o dell'abbigliamento, e sono più sportivi. Ma solo un turista italiano su tre scia davvero. I maestri devono inserire più divertimento e imparare a comunicare meglio: il montanaro laconico e marziale non va più bene, deve conoscere le lingue - italiano incluso - e capire psicologicamente il cliente. Deve trasformarsi in un animatore di montagna 365 giorni all'anno".