cjape il sac e va pal mont,
se il fum invezit al va de bande di soreli jevat,
se il fum invezit al va de bande di soreli jevat,
cjape il sac e va al marcjat."
In Friuli Venezia Giulia, nel giorno dell'Epifania rivive un antico rito in cui si fonde la tradizione pagana con quella cristiana. Protagonista dell'evento è il fuoco; questo infatti illumina l'intero paesaggio con le luci di grandi e piccoli falò. La tradizione delle pire di fuoco ha origini antichissime, addirittura risalenti al tempo dei celti. L'accensione di tali pire, infatti, era un rito che allontanava gli influssi malefici invocando invece la benevolenza delle divinità. Il Cristianesimo ha fatto sua questa tradizione, infatti ancor oggi il 5 Gennaio vengono accesi i "Pignarui", grandi falò propiziatori, che vengono collocati sull'alto dei colli. Mentre bruciano, in base all'orientamento del fumo e delle faville vengono tratte previsioni sul nuovo anno.
Fra i falò più grandi e suggestivi vi è:
- il Pignarul Grant di Tarcento che arde fra le rovine del Cjastelat;
- il falò delle Femenate in Carnia; la "femenate" è la vecchia padrona di casa alla quale, con svariate filastrocche, si chiede farina e cibo in cambio del fuoco propiziatorio.
Se desiderate fermarvi in Friuli per la notte, cercate il vostro b&b o hotel al sito www.best-bookings.com.
Nessun commento:
Posta un commento